LIBRI PER VOLARE

I libri proposti in questa rubrica sono subito disponibili presso la nostra sede con uno sconto del 10% per i soci. Offriamo un aggiornamento costante dei libri e gli albi illustrati, attingendo alla classifica di quelli più letti e più applauditi dai nostri ragazzi e dagli insegnanti per quelli proposti a scuola.

IO ASPETTO di Davide Calì e Serge Bloch, edizioni Kite

Quando ho visto per la prima volta questo libro rettangolare, color avorio, ho pensato che fosse un blocco di cioccolato bianco, spedito per lettera ad un bambino. Di fronte a me Livio Sossi, autorevole professore di Letteratura per l’infanzia eppure così amico nel rendere empatico ogni incontro di scrittura creativa, esordì tenendo in orizzontale il piccolo albo dicendo: "questo libro è tra le dieci opere più creative al mondo, qui capite cos’è l’idea creativa, essenziale ed ermetica nel testo ma geniale nel complesso a cui le immagini danno uno sfondo di verità". 

Parole così fanno venir voglia di tenerlo per sé questo albo rettangolare, denso di dolcezza e quotidianità. Tradotto dal francese dove è stato pubblicato per la prima volta da Sarbacane, è alla sua seconda ristampa per Kite Edizioni. Venduto in 15 Paesi, solo in francia ha venduto circa 30.000 copie.

Ieri l’abbiamo letto con i ragazzi dai 7 ai 9 anni della redazione del Corriere Volante. Ammutoliti. Incantati. Ognuno a seguire il filo rosso, tridimensionale, da toccare, che “esce dal disegno perché è vero” ha detto Raffaele, 8 anni. Giorno dopo giorno il bambino protagonista cresce, e i piccoli redattori si sono sentiti grandi pagina dopo pagina, pensierosi e attenti come se della vita e della lettura non dovessero sprecare nessun segno. Hanno seguito il rilievo del filo rosso che lega due sconosciuti in fila fuori dal cinema, in uno sguardo furtivo, l’amore per tutta la vita. Ma quant’è questa vita? Dove arriva il filo rosso? Cos’è l’infinito? Sono solo alcune delle domande che hanno posto facendo di un albo illustrato che racconta le attese, un vero trattato di filosofia. Il rosso che conduce, produce coperte che la futura mamma sferruzza per il suo bambino e nella pagina successiva in sala parto ne è rimasto un pezzo di quel filo: da un ombelico alla placenta. Credo che sia stato il momento di apoteosi della lettura della storia. Un bambino mi ha detto: “lo sai? Ho saputo da poco che la mia bisnonna è vivente! Ho la bisnonna!” Guardare dentro le cose, guardare i dettagli, riconoscere i legami, amare i personaggi di un libro sviluppa i sentimenti anche per familiari sconosciuti, li fa affiorare. Cosa può sollevare emotivamente un libro così essenziale! La vita è lunga ma quanto è lunga? Il filo rosso rischia di spezzarsi nella sofferenza e nella malattia. Disegni di volti magri di tristezza, di un corpo fuso sotto lenzuola ospedaliere. Di una corona circolare di fiori. Un libro come la vita è anche dolore e desiderio che venga domani. I piccoli redattori hanno asciugato gli occhioni e sperato in una svolta. Un bambino! C’è un nuovo bambino che arriva! Il filo rosso non è perso, non è tutto perso, la magia si rinnova. Di vita ce n’è tanta per piccoli e grandi, fuori e dentro la propria storia.

 

LA CURA DEL GHIRO di Antonella Capetti, illustrato da Silvia Molteni, Edizioni Corsare.

E' un albo fatto dei colori della nostalgia e di quelli del risveglio di primavera, che attinge alla fonte ricca di vegetazione del bosco e di vita dei rapporti autentici. Un ghiro parsimonioso con le scorte del lungo letargo che l’attende, riempie la sua piccola tana di oggetti per tenere al caldo il ricordo della sua allodola partita per il Sud del mondo. Un animaletto del bosco che mette in ordine il suo domani, raccogliendo le cose più care, la sa lunga. Eppure teme di dimenticare, perciò conserva cose della memoria: una piuma, un sasso, alcune bacche, un filo d’erba, che capovolgono l’immaginario del roditore ladro di provviste. Un ghiro che gentilmente cura e conserva le prove del suo vissuto. Un amico così lo vorrebbe chiunque. Un inno alla vita per chi coltiva semi di gentilezza. Il ghiro, si porta dietro piccoli semi dei suoi legami con il passato: l’estate, la stagione dell’allodola, di cui resta traccia di una piuma allineata nel suo diario di bordo invernale. Chi non è stato per una volta “ghiro” di un amore, di un incontro, di un viaggio, dell’indirizzo della tana dell’infanzia, del gatto scappato per sempre, conservandone le prove per mantenerne viva l’emozione? Quella felicità che ti fa frullare lo stomaco, che ti ritorna sentendo un profumo, o posando lo sguardo sulle reliquie nel cassetto più intimo. E così come il ghiro, si torna indietro, spostati sulla giostra del tempo, ad afferrare in volo la felicità vertiginosa del passato. Antonella Capetti insegnante creativa e grande promotrice della lettura, dell’arte scrittura, nelle sue classi, ha dato al ghiro, il bagaglio possibile: cibo per il corpo contro il freddo ma anche cibo per l’anima, con cura. Il sonno del ghiro, simbolo di perdita, di morte latente, è intermittente… Fa pensare all’insonnia di certi anziani che nessuna pillola può curare. Costretti all’inattività, con il letargo forzato della loro età e dalla posizione sociale, devono fare i conti con il presagio dell’oblio. La paura di non riuscire più a mettere in fila i propri ricordi. La vita stessa. E noi esseri che ci crediamo “superiori”, cosa ci portiamo dietro negli inverni bui delle nostre stagioni esistenziali? Il ghiro non poteva capitare in mani più sicure, capaci di raccogliere segni delle proprie emozioni affinché quel frullio di ali si propaghi nel tempo all’infinito. A noi esseri pensanti che ghiri non siamo fino in fondo, l’inverno ci regala la gioia di imparare, di leggere insieme, di creare, di scrivere. L’affinità con la cura nella scrittura ci fa cogliere l’invito dell’autrice, affinché raccogliamo più testimonianze possibili della nostra felicità, fermandoci anche quando il bosco/mondo “...non ci faceva molto caso e ognuno aveva le proprie faccende a cui badare, molte cose a cui pensare...”. Curare in fila le piccole cose, con l’attenzione umana, vitale, introspettiva del letargo attivo, dello studio, dell’ascolto, del silenzio, dell’impegno nei rapporti autentici che portano all’empatia e all’amicizia. Sottobosco di felicità.

LA GATTA VAGABONDA di Aino Pervik, illustrato da Caterine Zarip. Edizioni Sinnos

E' la storia di una mamma gatta instancabile e sorridente. Anzi di un'intera famiglia di  quattro gattini appena messi al mondo, protetti e difesi ma lasciati liberi di sperimentare sotto il cielo le difficoltà per poterle affrontare. Densa di similitudini, se ci si sofferma diventa quasi commovente lo specchio sociale che un albo così delicato puo' costituire. Le mamme destinate ad essere vagabonde, non possono permettersi di chiudere in anfratti bui di iperprotezione i propri figli, e quindi bisogna correre, battere sul tempo il diluvio, mostrare come si usano gli artigli, insegnare l'autonomia, conservare il sorriso, consolarsi al buio di un sonno ristoratore. Tutti insieme.

La penna sapiente di Aino Pervik, candidata al premio Andersen e vincitrice di notevoli premi letterari, conferma anche la nostra predilezione per gli autori estoni che stiamo imparando a scoprire. Insieme a lei nel viaggio vagabondo e sorridente di questa storia che ci condiziona ad un loop di lettura, la grande maga dell'illustrazione Catherine Zarip. Pagine spuzzate di fantasia dalle quali appaiono personaggi davvero originali e indimenticabili. Cos'anno negli occhi vispi questi animaletti? Il blu curioso del cielo, senz'altro, punta di conquista, di azzurro libero. Occhi tondi un po' umani che descrivono bene l'incanto dei bambini che leggeranno, altrettanto liberi di vagabondare e imparare che il viaggio è sempre pieno di piccoli diluvi. Nel blu puntellato di stelle ciascuno ritroverà il sonno sereno, in cerchi di nidi sicuri e lune stampate a crateri color neonato. Buona lettura!

SOGNI CON LA CODA di Chiara Lorenzoni illustrato da Sonia Marialuce Possentini. Edizioni Lapis

Nina ha pochi giorni...Rollo ha un cappotto per quando fa freddo...Teo non ha più il collare rosso...Lambru guarda fuori della porta...Aramìs è un cane anziano...Zoe é nata dentro un recinto. Diverse razze, diverse vite. Cani con un fiuto speciale per i loro sogni. Per scrivere un libro così come minimo bisogna amare la razza canina. Bisogna aver vissuto il legame, anche uno solo, con il proprio cane, aver imparato a leggere nei suoi occhi i perchè, a tradurre i piccoli guaiti in tristezze, a interpretare le spirali disegnate da una coda impazzita. Ma Chiara Lorenzoni va al di là delle capacità empatiche che fanno di una padrona, un'amica. Dà voce ai pensieri esistenziali concreti (avere un amico asino, far scappare il postino) e sogni astratti ma non meno tangibili (avere un nome che profumi di casa, smettere di avere paura). L'accostamento delle biografie al linguaggio poetico in un albo/catalogo di eroi a quattro zampe di cui Chiara è maestra assoluta, non poteva trovare migliore illustratrice in Sonia Maria Luce Possentini. Disegnatrice di nuvole, collocatrice di ombre e rilievi in un bianco/nero parlante. Fata incantatrice di apparizioni per immagini piene di realtà e di sogni, nel bianco assoluto e riscrivibile della vita.

LA SOFFITTA INVISIBILE di Rossella Fabbri Edizioni Corsare.

"Tea, undicenne appassionata di musica, si ostina a credere che nel mondo di oggi ci sia ancora posto per le fate. Un giorno, suonando delle note misteriose trovate vicino a un antico clavicembalo, fa risvegliare una giovane fata che era stata assistente del musicista settecentesco Domenico Scarlatti. 
L’impatto con Roma, così cambiata da com’era ai suoi tempi, sarà fortissimo sulla fata, ma soprattutto toccherà a Tea risolvere un mistero legato alla musica stregata e trovare il luogo dove le fate della musica possono ancora oggi rifugiarsi: un moderno e bellissimo Auditorium."

Una storia che fa entrare nelle stanze magiche della musica per chi è appassionato dei suoi misteri ma soprattutto per tutti i ragazzi/e che amano avventurarsi, curiosare, sperimentare la vita, com'è auspicabile, a tutti questo libro apre un mondo fatto di legami familiari (il nonno e la nipotina), di amicizie speciali, di complicità, di salti generazionali. Poi magia, tanta magia...

PARA ABRAZAR IL MAR di Chiara Lorenzoni, illustrato da Valentina Malgarise Ed. La Fragatina

Per la sua immensità, questo albo illustrato merita di fare il giro del mondo. Il mio quello che Chiara Lorenzoni mi ha spedito sulla piccola isola norvegese di Smola, ha gia fatto 5mila Km. Dalla città di Lecce dove è nato, in riva alla città barocca, incorniciata da rive cristalline del mar del Salento, in un pacco fino in Norvegia, poi in Croazia, e di qui in Puglia. Un viaggio circolare come un abbraccio. 

Per abbracciare il mare, Chiara Lorenzoni scrive imperativi da non assumere con cautela. Al contrario! Sono indicazioni dirette su come vivere il mare: sentire le onde, gli spruzzi vivaci come risate, scegliendo il proprio cielo di blu e i raggi perfetti per i propri capelli. “Quando ti sentirai pronto prendi la rincorsa e buttati”.  L'autrice fa superare paure con i piedi soffici di sabbia e ricorda il lettore/scrittore creato da Calvino in “Una notte d’inverno un viaggiatore”. Difficile non immergersi. E’ un viaggio di sensi dove “a occhi chiusi il mare si ascolta meglio” a cui la bravissima disegnatrice Valentina Malgarise regala matite e aquerelli a forma di vento e di bolle, capace di plasmare onde di colori che davvero riesci ad annusare. Come salsedine: ruvida di muschi marini e dolcezza di alghe turchesi.

Un’intesa formidabile tra scrittrice e illustratrice, una comprensione assoluta delle parole tradotte in immagini, attraverso un universo tattile, di conchiglie, di sabbia, di aria, di acqua e sale che bisbiglia senza paura. Una sintonia naturale e profonda, come un’amicizia. Dove ogni piccola gioia di sensi, non ha timore e ritorna sempre dov’è nata: ad abbracciare il mare.